Spesso, nel cercare quella che potrebbe essere la ricetta perfetta per realizzare un buon impasto per pizza, ci si imbatte in ricette, che sanno più di pozione della strega che di vero e proprio impasto per il nostro amato disco di pomodoro e mozzarella.
Ognuno dice la sua e ammicca come se fosse l'ultimo conoscitore dei segreti di un'antica scuola.
Niente di più falso. La bontà, come spesso accade, sta nelle cose semplici e la pizza è una cosa semplice.
Al di là della qualità degli ingredienti principali, che vogliamo dare per scontati, bisogna tenere conto di due fattori fondamentali, Il primo, come già detto, è la realizzazione dell'impasto , ed il secondo è la temperatura di esercizio del nostro barbecue. Inutile stare a spiegare, che là dove non si riesca a raggiungere una temperatura adeguata, il risultato sarà in ogni caso deludente.
Per una buona realizzazione al bbq dobbiamo munirci di una pietra da pizza (Noi ne utilizziamo di diverse marche, ma abbiamo trovato quella della Dolcevita barbecues e della Moesta bbq veramente valide).
Ma andiamo per gradi. La scelta della farina è il primo passo. Noi, che non vi stiamo raccontando l'unica verità sulla realizzazione dell'impasto, ma che siamo certi di quello che vi diciamo, utilizziamo una farina di Tipo 1, che reperiamo presso il nostro mulino di fiducia, ma anche in assenza di un valido mulino nelle vicinanze potete trovare nei supermercati più forniti, farine di tutti i tipi. Farina, acqua (liscia), zucchero di canna, lievito in granuli (quello per pane e pizza) e un pizzico di sale.
Le dosi potremmo anche scriverle, ma sinceramente riteniamo che per fare l'occhio alla realizzazione della pasta sia opportuno adeguarsi e correggere, fino al raggiungimento del risultato sperato (un piccolo trucco è non esagerare con l'acqua e aggiungerla poco alla volta). Da evitare acqua calda. Scioglie il lievito, ma lo uccide. Utilizzate tutto a temperatura ambiente e non avrete problemi.
Lo zucchero accentuerà la lievitazione e già dopo un paio di ore potrete rimpastare il tutto e metterlo nuovamente a riposo nella vostra baciasca, in attesa di una seconda lievitazione.
Dopo altre 2/3 ore potrete fare le vostre "pallette" e metterle a riposo, in attesa che "maturino" per realizzare la vostra pizza.
Ora che avete realizzato un impasto semplice e facilmente lavorabile (importanza non secondaria, in quanto l'impasto fatto di sola farina di tipo 1 è meno elastico e si stende facilmente, senza l'effetto ritorno), dovete pensare alla temperatura del vostro barbecue. Ci vogliono 330 gradi e una camera di lavoro che riesce a tenere la temperatura pur dovendo aprire il coperchio per mettere e gestire le pizze.
I kettlee sono ottimi alleati per la pizza al bbq e grazie alla loro forma, il calore si stende uniformemente, ma se avete un australiano di tutto rispetto non incontrerete grossi problemi.
A questo punto avete tuto il necessario per sperare un ottimo risultato. Infornate, anzi, "imbarbecuate" le vostre pizze e buon appetito!
Tipi da griglia
Ognuno dice la sua e ammicca come se fosse l'ultimo conoscitore dei segreti di un'antica scuola.
Niente di più falso. La bontà, come spesso accade, sta nelle cose semplici e la pizza è una cosa semplice.
Al di là della qualità degli ingredienti principali, che vogliamo dare per scontati, bisogna tenere conto di due fattori fondamentali, Il primo, come già detto, è la realizzazione dell'impasto , ed il secondo è la temperatura di esercizio del nostro barbecue. Inutile stare a spiegare, che là dove non si riesca a raggiungere una temperatura adeguata, il risultato sarà in ogni caso deludente.
Per una buona realizzazione al bbq dobbiamo munirci di una pietra da pizza (Noi ne utilizziamo di diverse marche, ma abbiamo trovato quella della Dolcevita barbecues e della Moesta bbq veramente valide).
Ma andiamo per gradi. La scelta della farina è il primo passo. Noi, che non vi stiamo raccontando l'unica verità sulla realizzazione dell'impasto, ma che siamo certi di quello che vi diciamo, utilizziamo una farina di Tipo 1, che reperiamo presso il nostro mulino di fiducia, ma anche in assenza di un valido mulino nelle vicinanze potete trovare nei supermercati più forniti, farine di tutti i tipi. Farina, acqua (liscia), zucchero di canna, lievito in granuli (quello per pane e pizza) e un pizzico di sale.
Le dosi potremmo anche scriverle, ma sinceramente riteniamo che per fare l'occhio alla realizzazione della pasta sia opportuno adeguarsi e correggere, fino al raggiungimento del risultato sperato (un piccolo trucco è non esagerare con l'acqua e aggiungerla poco alla volta). Da evitare acqua calda. Scioglie il lievito, ma lo uccide. Utilizzate tutto a temperatura ambiente e non avrete problemi.
Lo zucchero accentuerà la lievitazione e già dopo un paio di ore potrete rimpastare il tutto e metterlo nuovamente a riposo nella vostra baciasca, in attesa di una seconda lievitazione.
Dopo altre 2/3 ore potrete fare le vostre "pallette" e metterle a riposo, in attesa che "maturino" per realizzare la vostra pizza.
Ora che avete realizzato un impasto semplice e facilmente lavorabile (importanza non secondaria, in quanto l'impasto fatto di sola farina di tipo 1 è meno elastico e si stende facilmente, senza l'effetto ritorno), dovete pensare alla temperatura del vostro barbecue. Ci vogliono 330 gradi e una camera di lavoro che riesce a tenere la temperatura pur dovendo aprire il coperchio per mettere e gestire le pizze.
I kettlee sono ottimi alleati per la pizza al bbq e grazie alla loro forma, il calore si stende uniformemente, ma se avete un australiano di tutto rispetto non incontrerete grossi problemi.
A questo punto avete tuto il necessario per sperare un ottimo risultato. Infornate, anzi, "imbarbecuate" le vostre pizze e buon appetito!
Tipi da griglia