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Recensione: "Plancha Gourmet 750" di Dolcevita Barbecue. provata per Voi!

3/18/2018

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Questi Tipacci da griglia hanno avuto modo di provare per Voi la nuova Plancha gourmet 750 di Dolcevita Barbecue.
La prima valutazione è sulla bontà costruttiva di questa macchina. Possente e solida. Sì, sono queste le prime parole che ci vengono in mente dopo avere avuto modo di toccare con mano questa piastra completamente in acciaio AISI 304 e completamente made in Italy (dato per nulla scontato).
La plancha è dotata di due bruciatori indipendenti, ognuno con 4 regolazioni di potenza, per una gestione della piastra bi-zona. Si tratta di un oggetto pensato per il Professionista. Ristoranti e Truck food in primis.
La piastra ha uno spessore di ben 10 mm di puro acciaio, che mantiene la temperatura impostata in maniera continuativa, grazie ai termostati.
I bruciatori in acciaio inox hanno una potenza di 4,5 kw l'uno, per un totale di 9 kw.
La Plancha è dotata di tutte le certificazioni professionali anche per uso interno, che le permette di essere utilizzata nelle cucine dotate di cappa.
potete trovare tutte le info del prodotto sul sito del produttore cliccando QUI.

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Abbiamo ricevuto la Plancha e non appena aperto il pacco è stato amore a prima vista.
In questi giorni ci siamo divertiti a sperimentare, giocando con le differenti temperature da impostare. Questa macchina non scherza, semplificando il lavoro del cuoco di turno. Tutto molto semplice e intuitivo.
Abbiamo provato a cucinare qualche hamburger, ed i risultati sono stati ottimi. Carne ben dorata al suo esterno. Nessun problema con la superficie della piastra che ha cauterizzato perfettamente la carne evitando che si attaccasse. Abbiamo poi provato con le verdure più disparate, dalle melanzane, alle zucchine e alle cipolle. Anche in questo caso la Plancha ha fatto egregiamente il proprio lavoro.
A questo punto ci siamo detti:
"perchè non provare a cuocere una succosa bistecca ?"
La Plancha ha fatto sì che sulla superficie della carne si creasse una crosticina croccante ed appetitosa, grazie ad una reazione di maillard omogenea. A questo punto abbiamo aggiunto un pizzico di sale fumè e una spolverata di pepe, prima di servirla in tavola.
La Plancha Gourmet 750 di Dolcevita strizza, ovviamente, l'occhio ai professionisti del settore. Utilizzabile sia con GPL, che la rende veramente adatta agli spostamenti e ai Truck food, sia con gas metano, ottimizzando il suo utilizzo in un ristorante "classico".
Le scalanature laterali alla piastra rendono la pulizia un gioco da ragazzi, lasciando che tutto si raccolga nella vaschetta apposita, facilitando le operazioni di fine utilizzo.
Abbiamo cercato nei dettagli qualche piccolo difetto, ma non ci siamo riusciti.
Una macchina solida, potente, facile da trasportare, da utilizzare e da pulire.

Ricetta sfiziosa da realizzare sulla nostra Plancha.

"Cipollotti agrodolci alla Plancha"

Ingredienti:

-Cipollotti di Tropea (la parte del gambo verde)

-Salsa di soia

-Olio di oliva

-Zucchero di canna

-Succo di limone

-Vino di riso



Si prendano i gambi dei cipollotti e si taglino a piccole rondelle. Si versi il tutto in un recipiente capiente, aggiungendo olio di oliva q.b. , una spruzzata decisa di salsa di soia, una spolverata di zucchero di canna e il succo di mezzo limone.
Lasciate amalgamare il tutto.
Nel frattempo accendete la vostra Plancha e regolate il rubinetto termostato sul 4 (potenza massima). Una volta che la piastra avrà raggiunto la temperatura, versateci il contenuto del vostro recipiente, avendo cura di mescolare con la spatola, saltando accuratamente i vostri cipollotti. Sfumate con del vino di riso.
Attenzione: Evitare di cuocere troppo al lungo. La cipolla deve rimanere croccante al morso.

Servire come contorno di una bella bistecca di manzo. I vostri commensali ne rimarranno piacevolmente stupiti !

Qui di seguito le foto ed il video della preparazione dei nostri "cipollotti agrodolci alla Plancha".


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Recensione: Briquette Diavolina. La qualità fa la differenza!

2/6/2018

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Briquette si, briquette no!
Il mondo del barbecue si divide su questo annoso dilemma e allora Noi "Tipacci da griglia" abbiamo voluto approfondire la questione e cercare di capire se le accuse di essere poco salutari, se non addirittura tossiche, fossero fondate e ci siamo rivolti alla fonte per cercare di comprendere a fondo la cosa.
Abbiamo chiesto a Diavolina (Azienda che conosciamo bene e con la quale collaboriamo da tempo) di inviarci le specifiche tecniche delle loro briquette e con la massima trasparenza ci è stato inviato il documento ufficiale sulla composizione delle briquette del diavoletto più famoso d'Italia.
Nessun additivo particolare, nessun collante chimico. Solo carbone pressato.
Il prodotto  nasce dalla combustione parziale e ossidazione di legno naturale, e polvere di carbone.
Rispetto alla carbonella normale la "brikketta" offre una combustione piu’ lunga, che in condizioni ottimali puo’ raggiungere oltre 5 ore di calore.
Permette di cuocere a temperatura costante e se ben accesa nelle opportune ciminiere ( magari con eco ricci ), permette di essere immediatamente efficace senza uso di accendi grill liquidi, idrocarburi, o acceleratori di accensione.
La particolare forma e metodologia di "brikkettatura" permette una distribuzione ideale del calore e puo’ essere ricoperta di vari cippati per permettere anche delle splendide affumicature nel nostro amato barbecue. I leganti sono la semplice pressione, o amidi di mais. Nulla di più, rendendo le briquette un prodotto sicuro per la cottura dei nostri cibi.
Data la loro forma e stante la minore quantità di ossigeno contenuto, sprigionano un calore meno potente rispetto alla carbonella, ma con una durata nettamente superiore e soprattutto con grande stabilità.
Alla luce delle informazioni che siamo riusciti a reperire, possiamo asserire, senza possibilità di essere smentiti, che per quanto riguarda le briquette Diavolina, stiamo parlando di un prodotto sicuro al 100%.
Abbiamo fatato questo mito, che sinceramente già in partenza ci sembrava veramente poco credibile, in quanto risulta impensabile che queste sfere di carbone pressato, che ogni giorno trovano sempre più un utilizzo nei barbecue e sulle griglie di tutto il mondo, potessero avere una composizione tale da risultare pericolose per la salute.
Noi ci siamo rivolti ad una Ditta seria e affermata conosciuta nei decenni, per avere le opportune notizie in merito, che puntuali sono arrivate, con schede tecniche e una lettera di accompagnamento, che spiegava le cartetteristiche del prodotto nel suo utilizzo.
Siamo certi che anche altre briquette di altre marche siano il risultato della compressione del carbone e che non vi siano leganti nocivi per la salute.
L'unica differenza che riteniamo si possa trovare da briquette a briquette, può essere quella qualitativa, derivante dalla pressatura e dalla durata nell'utilizzo.
Alcuni parametri sono sicuramente da tenere in considerazione. In primis un costo troppo basso del prodotto può essere un campanello d'allarme, visto che paragonando queste sfere nere con il classico carbone (di qualità ordinaria) si ha sicuramente una flessione a sfavore delle "brikkette" e i prezzi troppo bassi di alcune confezioni anonime, trovate in qualche discount, non ci hanno convinto più di tanto. In questo caso rivolgersi ad aziende affermate, che fanno della qualità del prodotto un caposaldo della loro politica aziendale aiuta a non imbattersi in prodotti scadenti.
Quindi che dirvi, se non di utilizzatele per le vostre cotture in griglia, al barbecue, o per le vostre affumicature, così come abbiamo fatto Noi (foto sottostanti). Divertimento e risultati assicurati !

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Masoni, macelleria e bistrot. il locale che non c'era!

1/19/2018

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Siamo a Viareggio, nel cuore della perla del tirreno, della Città del carnevale, a due passi dai viali a mare più belli d'Italia. E' quì, in questa splendida location, che ha preso vita il nuovo locale di Michelangelo Masoni, noto macellaio, che della qualità dei suoi prodotti e dell'eccentricità elegante ha fatto i suoi capisaldi. Ci ha incuriosito questo suo nuovo progetto, che ha unito la qualità della bottega di paese, un pò alla vecchia maniera e l'innovazione di poter gustare sul posto i piatti, godendo di una atmosfera particolare, che dona una piacevole nota frizzante a quella che per i commensali si traduce in una vera e propria esperienza culinaria.
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Michelangelo non ha bisogno di presentazioni, collaborando con Chef stellati, servendo i migliori locali di Viareggio e della Versilia, ed essendo da anni il punto di riferimento per chi di "Ciccia" ne capisce!
...Ma questo non è che il principio. Infatti, al di là dello splendido locale e della notorietà di questo funambolico macellaio, vi è molto di più. In primis una condotta etica del proprio locale, con la ricerca di carni provenienti da animali allevati allo stato brado, seguendo un modello di allevamento e consumo che divenga permanenente nella cultura del nostro paese, seguendo semplici punti cardine come: Salute, sapore e sostenibilità.

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Proprio per questi motivi Michelangelo Masoni si fa portavoce di "Carne Italiana Grassfed" (carneitaliana.it), con allevamenti di animali in funzione della loro adattabilità al territorio e alle caratteristichhe dell'allevamento stesso, avendo cura che l'alimentazione sia un punto focale, con erba al pascolo, cerali italiani e foraggi locali. Si pensi ad un allevamento "sotto vacca", senza svezzamenti precoci, curando il benessere degli animali, con standard elevatissimi.
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Per Michelangelo gli standard elevati equivalgono a ettari, ed ettari, a disposizione degli animali allevati, con il rispetto del ciclo biologico, senza l'utilizzo di antibiotici e con i siti preposti per l'allevamento lontani dalle fonti di inquinamento.
Stiamo parlando di animali nati e cresciuti in Italia, con una tracciabilità completa, a totale garanzia del consumatore.

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"Tipi da griglia" vi consiglia di venire a provare questo locale. Si respira aria di casa, di quelle botteghe di una volta, dove il rapporto con il macellaio andava oltre il farsi servire una "fettina". Qui si parla, si spiega, si entra dentro al prodotto, creando una sorta di alchimia con il cliente. 
Una magia di altri tempi.

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Recensione: Dolcevita "Turbo Elite". La macchina perfetta !

9/5/2017

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Eccoci qua, a recensire un signor bbq, che abbiamo provato a mettere in difficoltà in tutti i modi, ma senza riuscirci. 
Si tratta di una macchina realizzata completamente in acciaio inox, che alla massima potenza sprigiona ben 15,8 Kw, con due bruciatori in ghisa smaltata, piastra e griglie in acciaio e carattere da vendere.
Il suo punto di forza, oltre all'eccellenza dei materiali utilizzati per la sua realizzazione, sono gli altri due bruciatori "esclusivi" a raggi infrarossi RQT, ovvero bruciatori in ceramica coperti con quarzo radiante. 
Fumo ridotto al minimo. Griglie che raggiungono temperature infernali e massimi risultati.
Il piano di cottura, sommando le griglie con la piastra misura ben 79,1 x 48,8 cm, per un ingombro totale di 164 cm x 60 cm e una altezza di 119 cm. 
Il tutto corredato da due ampi ripiani di 40 cm di lunghezza, un cassettone capiente e un fuoco laterale per preparare salse e contorni.


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Al di là delle caratteristiche tecniche che vi abbiamo elencato e che potete comunque facilmente reperire facendo una piccola ricerca in rete, possiamo dirvi che questa macchina è il risultato di un attento studio, con un design elegante ed accattivante.
Ovviamente stiamo parlando di un Bbq che ha tutte le certificazioni per il contatto alimentare. Il Top di gamma di una delle Ditte leader nel mondo dei Barbecue.
Grigliare non è mai stato così facile. Turbo Elite riduce al minimo la possibilità di errore in cottura, minimizza i rischi dovuti alle distrazioni in griglia, elimina totalmente i ritorni di fiamma, grazie ai suoi bruciatori RQT e regala un'esperienza unica. 
Adatto per chi cerca un barbecue di livello, elevando all'ennesima potenza l'esperienza del griller di turno e ottimo per la ristorazione, grazie a tutti i pregi che vi abbiamo già elencato. 
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Noi lo abbiamo testato per Voi, provando a servire dell'ottimo manzo ad un numero elevato di commensali e non abbiamo riscontrato alcun problema.
Ottima cauterizzazione della carne, con una crosta top level, uniformità di cottura, grazie ai raggi infrarossi che distribuiscono egregiamente il calore in camera di cottura e dinamicità grazie al vasto piano di lavoro.
Abbiamo testato il Bbq anche con delle grigliate miste di pesce, alternando crostacei, a pesce spada, tonno e calamari e per rendere ancor più arduo il compito abbiamo condito il tutto con una generosa quantità di olio di oliva e poi li abbiamo adagiati sulle griglie roventi. Nessuna fiammata, nessun problema in cottura e anche in questo caso uniformità di calore, che ha garantito il massimo risultato, con il minimo rischio.
A tutto questo possiamo aggiungere che grazie alla facilità di regolarizzazione delle temperature in camera di cottura, che possono raggiungere temperature infernali, ma che a comando riescono a essere docili e gestibili come un agnellino, il Turbo Elite può essere utilizzato per cotture indirette, così come per il grilling estremo. Una macchina versatile, che vi farà vivere l'esperienza bbq a 360 gradi.

Se ormai è ben chiaro che con il Turbo Elite di Dolcevita non esistono problemi in fase di cottura, bisogna comunque spendere due parole anche per la pulizia della macchina. Partendo dal coperchio smaltato internamente che garantisce una pulizia pressochè perfetta, passando per la vasca di raccolta succhi, anch'essa smaltata e facilmente rimovibile, senza dover assolutamente smontare i bruciatori. Insomma, bello ed elegante, potente come nessun altro, con gli esclusivi bruciatori ad infrarossi, facilissimo da usare e facile da pulire. Stiamo realmente parlando di un Top di gamma che eccelle da ogni punto di vista. 
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Recensione: "Toto" di Alfa Pizza. Provato per Voi.

8/9/2017

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Oggi vi vogliamo parlare di "Toto" di Alfa Pizza. Un mix tra forno a legna, cucina e griglia. Sicuramente un oggetto che nella sua ecletticità ha il suo lato innovativo. 
Siamo andati a Frosinone, presso la sede di Alfa pizza, dove abbiamo avuto modo di conoscere l'Azienda. Visitare l'esposizione e provare per Voi il Toto.
La prima cosa che salta all'occhio è la struttura granitica di questa macchina da fuoco. Il peso complessivo è di ben 210 kg di puro acciaio. Completamente fatto in Italia, nella sede di Frosinone.
Le dimensioni sono altrettanto generose: lungo 160 cm, per una profondità di 80 cm e un'altezza di ben 214 cm. Lo sportello forno, in vetro ceramica, è resistente al calore fino a 800 gradi centigradi. I manici in legno sono in Iroko, estremamente resistenti agli agenti atmosferici. Il tutto è reso impermeabile dal Primer e 7 strati di vernice. Il Design è moderno ed elegante, perfetto per rifinire ed esaltare un angolo del vostro giardino. Potete comunque consultare la scheda tecnica del prodotto sulla pagina Alfa Pizza Toto.
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Come vi dicevamo, la cosa che ci ha colpiti sin da subito è la percezione di sostanza che si ha nel guardare e toccare questa macchina. Acciaio spesso 2,5 mm è sinonimo di garanzia a vita, ma andiamo nello specifico a parlare di come ci siamo trovati nell'utilizzo. 
Per prima cosa abbiamo acceso il forno, che con qualche pezzo di legno e due ecoricci di Diavolina non ha avuto alcuna difficoltà, portando la camera di cottura in temperatura in brevissimo tempo. Subito abbiamo voluto provare il forno, con il prezioso ausilio dello Chef di casa Giuseppe Pinto, il quale con estrema maestria, ci ha fatto vedere come si prepara una signora pizza, che ha cotto in soli (non ci volevo credere) 90 secondi. Sì, avete capito bene, dal momento che la pizza ha toccato il piano refrattario del Toto, ci sono voluti solo 90 secondi per una cottura perfetta della pizza. 
Subito dopo abbiamo voluto effettuare delle prove specifiche, per valutare la capacità di effettuare cotture alternative alla pizza, all'interno del forno e qui sono emersi i veri pregi del Toto. Sì, perchè con l'ausilio dello sportello in vetro ceramica, siamo riusciti a modulare velocemente la temperatura, diminuendola di 100, o anche 200 gradi, in brevissimo tempo e ottenendo una stabilità assoluta, con la lancetta del termometro inchiodata sui gradi da Noi desiderati. A questo punto ci siamo divertiti a provare a fare due Bistecche Tomahawk, una rivisitazione della classica parmigiana e dei gamberoni argentini avvolti nel lardo di colonnata e in tutti i casi abbiamo ottenuto cotture strepitose.
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Una volta provato il forno ci siamo dilettati con le griglie, ovvero il nostro habitat naturale. Anche in questo caso abbiamo immediatamente riscontrato una solidità percebile con mano, grazie ai materiali utilizzati. Griglie in acciaio spesse e robuste.
​Briquette Diavolina roventi e una carne di ottima qualità. Da qui a cucinare una bella bistecca in costata, il passo è stato breve. 
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La giornata in casa Alfa Pizza è volata via piacevolmente. Le prove sul Toto ci hanno soddisfatto, anzi impressionato. Un'ottima macchina, che sarà protagonista delle vostre serate estive, grazie alle molteplici possibilità di cottura. Dal forno, alla griglia, all'Wok e grazie al fatto che la camera di cottura del Toto permette di cuocere a temperature infernali delle ottime pizze in soli 90 secondi, oppure può essere utilizzata per cotture alternative, che necessitano di temperature di esercizio ben più basse, come ad esempio arrosti, primi, bistecche, ma anche cotture Low & Slow, grazie alla possibilità di settare le temperature e riuscendo a rimanere ben al di sotto dei 200 gradi. Altamente consigliato.

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Asado nel Barrell. Assolutamente da provare !

8/2/2017

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Questa volta ci siamo divertiti a fare dell'Asado all'interno del nostro "Slow Smoker Barrell", ed i risultati sono stati sorprendenti.
La preparazione della carne ha seguito le linee guida classiche di questa preparazione, pertanto abbiamo provveduto a salare e pepare prima di mettere in cottura.
Il nostro barrell è stato settato con un paio di kg di briquette Diavolina adagiate, spente, nel cesto porta carbone, e sopra è stato versato il contenuto rovente di una ciminiera. 
Abbiamo posizionato il tutto sul fondo del Barrell e abbiamo regolato le valvole per il giusto ingresso dell'ossigeno. 
Abbiamo atteso che la nostra macchina si fissasse sui 125 gradi costanti (in realtà ci ha messo solo 5 minuti) e abbiamo appeso, con l'ausilio di appositi ganci in acciaio, le nostre carni.
In sostanza il nostro lavoro è terminato qui. Nessuna fiammata, nessun problema in cottura e nessuna particolare sorpresa. 
La carne, grazie ad un ricircolo d'aria eccellente, ha avuto una cottura uniforme, ed è stata tolta dalle braci a 65 gradi al cuore.
Pur non avendo utilizzato legni per affumicatura, abbiamo riscontrato una brunatura rossastra dell'asado e un leggero sentore di affumicato, che ben si è legato alla preparazione. 
La morbidezza della carne è stata raggiunta senza alcun problema, grazie alle basse temperature, costanti per tutto il tempo della cottura.
Una bella birra gelata ha accompagnato il tutto. 

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Recensione: A Noi il Cecchini piace !

8/2/2017

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foto ansa.it
Sembra un'estate all'insegna dell bistecca alla fiorentina. 
Che si parli di come cucinarla, o si parli dei ristoranti dove viene servita... in ogni caso è la regina indiscussa e tiene banco , anche tra gli articoli dei vari blog.
E' proprio uno di questi articoli che ci ha spronato a scriverne uno a nostra volta. Sì perchè sentenziare in maniera così netta ci ha lasciato perplessi e abbiamo voluto fare qualche riflessione in merito. 
Il Cecchini, come tutti lo conoscono, secondo questo post, sarebbe un nobile della bistecca decaduto, un mito finito e per nulla all'altezza di altri ristoranti BEN CITATI in questo articolo. 
No, non ci è piaciuto. Ci è sembrato quanto meno di cattivo gusto e lontano dalla realtà.
Il Cecchini, al quale si deve il merito di aver portato e di continuare a portare alto il nome della bistecca toscana è un ottimo macellaio, un gran conoscitore della materia prima e un abile commerciante. 
Noi ci siamo stati e il pollice è sicuramente UP.
Carne tenerissima, cotta a puntino e servita nel cuore del Chianti, in un locale costruito appositamente intorno alla fiorentina. 
Potremmo stare ore a parlare, ma sicuramente la somma delle note positive sarebbe di gran lunga maggiore a quelle negative. 
Dare del finito ad un personaggio iconico come il Cecchini è una assurdità di primissima categoria. 
Di certo non sta a Noi difenderlo, in quanto i fatti, i fatturati e la storia di quest'uomo parlano da soli.
Vogliamo concludere così: "Dario cecchini, il mito di Panzano in Chianti, continua ad essere un mito!"

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Provato per Voi: Slow Smoker Barrell !

7/12/2017

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I Tipi da griglia hanno provato per Voi questo Barrell della Slow Smoker. 
Un prodotto italiano, interamente artigianale, che ha nella cura dei dettagli e nella robustezza, i suoi punti forti.
Il barrell ha uno spessore a parete di 0,8 millimetri, che vi darà immediatamente la sensazione di avere tra le mani un oggetto solido ed importante. 
Le rifiniture in pelle sono un tocco di eleganza che lo contraddistinguono. Un pò come gli interni in radica delle auto di lusso. :-)
Ogni singolo accessorio, dalle griglie, al vano porta carbone, sono solidi e di ottima fattezza. 
Lo abbiamo provato per Voi, ed è stato veramente divertente cimentarsi nelle cotture, avendo la possibilità di posizionare a più livelli il vano carbone, riuscendo a lavorare con una diretta pura, oppure con una sorta di indiretta, o più semplicemente una diretta lontana, che grazie alle due valvole, delle quali è dotato, riesce a domare senza problemi le temperature, che risultano sempre molto stabili e durature nel tempo.
Sicuramente riesce a dare il meglio di se con cotture in Low e Slow, riuscendo in una affumicatura che non ha niente da invidiare ad apparecchi ben più costosi e blasonati. Basti pensare che con 4 kg di briquette abbiamo una ottima autonomia a 125 gradi (costanti), che ci permette di dedicarci ad altre attività, nell'attesa che la nostra cena sia pronta.
Sul sito slowsmoker.com troverete una serie di immagini, ma soprattutto un buon numero di video, veramente ben realizzati, dove si evincono le potenzialità del barrell. 
Altro punto di forza è la verniciatura. Sinceramente avremmo pensato che dopo diversi utilizzi la verniciatura sarebbe saltata in alcuni punti, invece anche in questo caso abbiamo dovuto riscontrare una qualità che non ci si aspetterebbe in un prodotto artigianale. 
Il suo realizzatore "Stefano Tanfoglio" ha realizzato un prodotto con qualità di sicuro spessore. 
I nostri test continueranno e vi terremo aggiornati sui risultati che riusciremo ad ottenere e vi assicuriamo che strapazzeremo selvaggiamente questo prodotto, per valutare pregi e limiti. 
Rimanete collegati. 

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Recensione: "Subito barbecue", di Marco Agostini.

6/30/2017

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Oggi vogliamo recensire la fatica letteraria di Marco Agostini, ovvero il libro "Subito Barbecue", prodotto dalla casa editrice Comunica, in coedizione con Cairo, nella collana "I libri de il golosario", diretta dal giornalista Paolo Massobrio, che ne ha curato anche la prefazione.
La sensazione che si ha da subito è che il libro sia fatto con cura e senza lasciare nulla al caso, basti pensare che dalla prima pagina Marco Agostini prende per mano un ipotetico novizio del barbecue e lo guida, passo dopo passo, in un mondo fatato, fatto di griglie e fumo.
Il suo è un accompagnare il lettore, durante tutto il percorso formativo, che avrà la sensazione di essere seguito con attenzione, senza trascurare nessun aspetto, neppure il più piccolo.
Gradevole e scorrevole la costruzione delle spiegazioni. 
Ogni cosa è al suo posto, dalla scelta del barbecue, a quella del tipo di combustibile, passando dai metodi idonei per l'accensione, fino ad arrivare a ricette ricche e variegate, dove è ben indicato il grado di difficoltà, insieme ad altri parametri che aiutano nel loro percorso formativo tutti i fortunati possessori di questo libro.
Alla fine di ogni periodo , che tratta un determinato argomento, vi è una sorta di riassunto che aiuta a focalizzare il concetto più importante. Ci è sembrata una scelta intelligente, tenuto conto che il libro si rivolge ad un pubblico poco esperto e che quindi apprende tutto d'un fiato diverse nozioni, molte delle quali potrebbero andar perse ad una prima lettura (del resto quando si devono apprendere molte cose nuove in un colpo solo, non è sempre così facile). Questi piccoli riassunti aiutano ad evitare proprio questo.
Una cosa ci è piaciuta: ampliare il concetto di barbecue, inteso come cucina all'americana, fino a fargli abbracciare le italiche ricette, fondendo un metodo di cottura che va ben oltre le ricette d'oltre oceano, con tutte quelle sfumature di un mondo culinario che ha una storia grandiosa alle spalle, perchè come spesso diciamo Noi, l'unico limite nel cucinare al barbecue è la nostra fantasia.
Altro aspetto interessane è la fotografia. Belle immagini, che evidenziano ancora una volta la cura nella realizzazione del testo.
In conclusione, si tratta di un libro che non deve mancare nella biblioteca di chi si avvicina al mondo del barbecue, che sia esso a gas, o a carbone, ma neppure a utenti più esperti, che dalle pagine scritte da Marco Agostini, possono sicuramente trarre spunti, insegnamenti e qualche bella idea per delle ricette sfiziose. 

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wine. Recensione: Migliarina 2009. Ottimo con l'agnello, ed il capretto !

4/2/2017

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Ecco a Voi il secondo articolo della Sommelier, degustatrice rum, wine and rum blogger, Monica Cinquini. Il suo è un prezioso contributo, che arricchisce le pagine del nostro sito. Buona lettura!

...
Assaggio che è come un racconto di infanzia. Esuberante con tutto un se stesso inconsapevole, un vino da incarnare sulla base di un istinto. Cerco qui dentro la prima impressione che ha fatto. Leggo i consigli che Roberto Rondelli vi ha colto. Un vino che si è sovrapposto al sogno di un ragazzo sulla via del costante autoperfezionamento. Non serve  molta pazienza, ma deve respirare. Si comincia con frutta nera e matura, c’è una leggera ossidazione che si disperde veloce.

Il sorso è ancora  succoso e coerente con una nota piacevole di finale amarognolo.  Dimostra più anni di quelli che ha… nel corpo e nella mente. Esperienza e gioventù delle vigne e del vignaiolo.  Frutta di bosco ed un tocco di fiore, appare l’elicriso che ora so trovare.  Ematico, balsamico, mentolato, ed intrigante.
Un vino di introspezione e consapevolezza, da cercare tra terra ed età, nel senso più ampio di entrambi i termini. Tra annata ed “andata “.
Andare incontro al proprio destino e leggere poi che si è fatto davvero bene, in un vino che resta decisivo e ancora fascinoso. Minor freschezza rispetto ai 2011, 2012 e 2013. Persistente  anche in abbinamento con formaggio a latte crudo di capra, in cui rivela e tocca,tasti sensoriali alternativi. Me ne verso ancora ed escono fuori altri balsamici, ora si sposta sulla liquirizia. Ci avvolge il cuoio e la sua corrispondenza al palato, ma ormai è finita la bottiglia. Il tannino docile del rossese ci accompagna e mi sento privilegiata da un assaggio ormai irripetibile.
Per farmi guidare in abbinamenti liberi,da chi la carne la mangia eccome,sono con il compagno perfetto ! Spuntano capretto ed agnello alla griglia,in tempi non sospetti e il connubio vince su tutti gli altri. Io sottolineo il lato caseario : un tomino grigliato su letto di funghi porcini…e la deliziosa capra morbida e fresca a latte crudo, dalla consistenza fondente.
Cinquini Monica 

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